Probabilmente conoscete già Gilead, la cittadina immaginaria dell’Iowa in cui la più volte candidata al Premio Nobel Marilynne Robinson ambienta i suoi romanzi.
Jack Boughton, pecora nera della famiglia, non torna a Gilead da tanto tempo.
Vive a St. Louis, dove non conduce una vita propriamente morigerata: lo vediamo sopravvivere grazie ai soldi che gli manda il fratello Teddy e a piccoli furti, protagonista di episodi a volte tragicomici.
Legge poesia, frequenta la biblioteca e come obiettivo di vita ha l’innocuità.
Una notte, mentre si aggira tra le tombe di Bellefontaine, il cimitero per bianchi della città, incontra Della Miles, insegnante di liceo nera e figlia di un importante predicatore metodista. Da perfetto gentiluomo, che pure non è, Jack la scorterà fino al mattino cercando di proteggerla da pericoli e malintenzionati.
Una rara e preziosa storia d’amore, lacerata dalle leggi segregazioniste del Missouri degli anni Cinquanta, scritta dalla penna incantevole di Marilynne Robinson.
“D’accordo, volentieri. Sono un bravo ladro. Mento bene, spesso senza motivo. Sono un pessimo ma inveterato ubriacone. Non ho attitudine per l’amicizia. E quel poco di attitudine che ho non la sfrutto. Noto subito e quasi ossessivamente qualsiasi cosa fragile, con l’idea che devo romperla e che lo farò. È un’inclinazione che mi porto dietro da tutta la vita. Mi isolo per evitare il male che sono capace di fare. E adesso mi ritrovo con una moglie! Di cui so il bene, più di quanto lei non possa immaginare, e a cui potrei fare del male in mille modi, senza mai volerlo, o volendolo”.
Mi sono innamorata anch’io di Jack: per me è assolutamente #bestof2021