Flannery O’Connor fu una fra le più grandi narratrici americane, certamente della stessa levatura di altri grandi scrittori suoi connazionali, quali Faulkner, Steinbeck, Hemingway, Carver.
Una donna che scrisse due romanzi e trentadue racconti, permeati non solo del suo essere profondamente credente di una fede dogmatica e ortodossa, ma anche di quel clima rurale, rude e segregazionista tipico degli stati del sud degli USA.
Durante la sua breve vita – fu stroncata dal lupus e da un tumore a soli 39 anni – manifesta una singolare passione per oche, polli e galline, che addestra e a cui cuce vestiti, ma soprattutto per i pavoni!
I pavoni, con le loro code e colori, ma anche con le loro grida notturne, hanno fatto compagnia a Flannery O’Connor negli ultimi anni della sua vita. Ce n’erano decine, nel suo giardino, zampettavano sotto i suoi occhi. Lei li amava e se ne prendeva cura.